Il 2022 si chiuderà con un calo del 10,8% rispetto al 2021 e del 5,9% al confronto con il 2020, ma per il prossimo anno si prospetta una lieve ripresa
Se nel 2022 il mercato dell’auto con 1,3 milioni di vetture segna il minimo storico degli ultimi 44 anni, il 2023 con un rialzo delle vendite previsto a 1,4 milioni sarà ancora vicino al minimo. I dati consuntivi e previsionali dell’automotive in Italia, illustrati dall’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia mostrano la crisi del settore. Negli ultimi tre anni il mercato ha perso 1.612.000 auto rispetto al 2019, anno pre-pandemia, e in parallelo le casse dello Stato hanno perso 7,85 mld di euro solo di gettito Iva.
LE STIME PER IL 2023
Come illustrato dal direttore generale di Unrae Andrea Cardinali, le previsioni dell’Unrae per il 2023 indicano un rialzo di sole 100 mila unità a 1,4 milioni di vetture (+7,7%) sul 2022. Il prossimo anno un’auto su otto dovrebbe essere a trazione elettrica con una quota del 12,8% divisa tra elettriche pure BEV (6%) e ibride plug-in PHEV (6,8%). Ma la quota maggiore sarà delle ibride HEV (in salita dal 34% al 36,6%), seguite dal motore a benzina (in calo dal 27,5% al 25,4%) e dal diesel (giù dal 19,5% al 16,7%). “Il mercato dell’automotive in Italia è in grave sofferenza a causa delle congiutura mondiale ed europea, ma anche di una non chiara e non coordinata strategia verso la transizione sostenibile da parte delle istituzioni italiane centrali e locali”, ha spiegato Cardinali.
L’APPELLO AL GOVERNO
In una lettera aperta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente di Unrae Michele Crisci ha ricordato che in oltre settanta anni di storia le aziende dell’Unrae “hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese, in particolare della nostra industria, anche e soprattutto nell’area della componentistica la cui qualità è nota in tutto il mondo” e che ora “i sacrosanti target ambientali indicati dalla UE, impongono una riconversione industriale rapida ed efficiente”.
LE PROPOSTE UNRAE
Per la fiscalità delle auto aziendali in uso promiscuo l’Unrae propone di modulare la detraibilità Iva in base a emissioni di CO2 (100%, 80%, 50% per 0-20, 21-60, 61-135 g/km di CO2), alzare il tetto di deducibilità a 25 mila euro (100%, 80%, 50% per 0-20, 21-60, 61-135 g/km di Co2 del costo sostenuto, parametrato come detraibilità Iva) e accorciare periodo di ammortamento a 3 anni. Secondo i dati diffusi da Unrae, l’Italia è soltanto tredicesima in Europa per capillarità delle infrastrutture pubbliche di ricarica. Per questo lassociazione propone, tra l’altro, l’introduzione di un credito d’imposta al 50% per gli investimenti in ricariche veloci (oltre i 70 kW).