Seat Ibiza ST, arrow design

Seat strizza l’occhio alla clientela che ha bisogno di spazio, ma che allo stesso tempo è attratta da una linea sportiva e meno impersonale di certe wagon votate alla razionalità senza guardare troppo per il sottile allo stile. La nuova Ibiza ST è stata concepita con questa vocazione ed attrae per una linea che non passa certamente  inosservata.

Arrow design
Questo nuovo ed originale modello della Casa spagnola mostra solo per metà la sua appartenenza genetica dal momento che il frontale è quello tipico delle Ibiza di ultima generazione con una forma a freccia per via di quello che in Casa Seat chiamano Arrow Design. La forma appuntita del frontale è generata dalle nervature a V sul cofano che si congiungono con la classica calandra trapezoidale dal bordo cromato e dal vistoso logo al centro della griglia. I fari ed i gruppi ottici sono di grandi dimensioni e si arrampicano sul passaruota; in basso, all’altezza del fascione paraurti, i fendinebbia e sotto la targa una seconda e più ampia griglia di colore nero.
La fiancata resta identica a quella di una Ibiza tradizionale fino alle portiere anteriori; dopo di che, con l’ampliamento delle altre due portiere e l’aggiunta di una terza luce, la ST assume connotati diversi legati anche alla lunghezza complessiva del veicolo (4,23 metri, +18 centimetri rispetto alla Ibiza berlina). Nell’insieme la fiancata appare slanciata e irrobustita da due profonde nervature: una discendente che parte dalla cornice superiore dei proiettori, l’altra ascendente che collega la maniglia della portiera davanti al gruppo ottico posteriore.
Misura 18 cm in più della berlina, tutti riservati al portabagagli. Linea slanciata e grande capacità di carico. Con il collaudato turbodiesel 1.6 TDI da 90 cv garantisce una più che discreta velocità massima (178 km/h) a fronte di consumi ridotti (più di 20 km con un litro di gasolio). Cambio manuale a 5 marce e buona insonorizzazione.Dove la ST assume una personalità del tutto differente dalle altre Ibiza è nella parte posteriore dominata da un ampio portellone di forma regolare che si appoggia in maniera profonda al paraurti posteriore e che ingloba, oltre alla targa e alla scritta Ibiza, una parte delle luci. L’altra parte delle luci prosegue sulla fiancata in maniera abbastanza vistosa. Il lunotto è inclinato così come il portellone: ne guadagna la linea, slanciata e decisamente personale.

Un bagagliaio spazioso
I 18 centimetri in più di lunghezza sono stati riservati quasi esclusivamente alla capacità di carico del portabagagli che ora arriva a 430 litri (e che può essere ampliato a 1.160 ripiegando la panchetta posteriore). C’è il vantaggio di un accesso all’abitacolo più agevole grazie all’allungamento del tetto e all’ampliamento delle portiere dietro che ora dispongono anche di un maggior angolo di apertura. Per mantenere una linea sportiva è stata confermata un’altezza del tetto contenuta (1,44 metri). La larghezza (1,69 metri) è quella dell’Ibiza.
Salendo a bordo si ha chiara l’impressione di essere in un’Ibiza perché i materiali, il volante ed il cruscotto sono quelli della berlina. Il quadro strumenti dispone di due indicatori rotondi separati (contagiri e tachimetro) con al centro il display del computer di bordo e svariate spie. La leva del cambio è sul tunnel centrale che comprende anche una plancetta comandi con i tasti dell’Esp, della verifica della pressione dei pneumatici, della chiusura centralizzata e del lunotto termico. Il cambio è un efficiente manuale a 5 rapporti.
Abbastanza ricca la gamma dei motori che si avvale di 3 e 4 cilindri sia a benzina che turbodiesel di 1.2-1.4 e 1.6 litri con potenze che partono da 60 cv per arrivare a 105. Si tratta di propulsori che guardano prima di tutto al risparmio del carburante; va detto per il piccolo e nervoso 1.2 TSI da 105 cv che la velocità massima tocca i 190 all’ora e che l’accelerazione da 0 a 100 sta al di sotto dei 10”. Ma considerando le misure compatte di questa wagon ed un uso prevalentemente cittadino si deve sottolineare come suo pregio maggiore i bassi costi di gestione legati non solo ai bassi consumi, ma anche a bollo ed assicurazione.

Scattante e veloce

Per la nostra prova abbiamo scelto l’1.6 TDI da 90 cv, turbodiesel che spinge una versione dell’ST dall’interessantissimo rapporto tra qualità offerta e prezzo richiesto. Il motore è sufficientemente scattante (da 0 a 100 in 12,2”) e veloce (178 km/h) in rapporto anche al peso (1.225 kg). Rappresenta in ogni caso un buon compromesso tra prestazioni e consumi: la Seat dichiara nel ciclo misto percorrenze superiori ai 23 km/l e addirittura di 27,7 km/l nei percorsi extraurbani. Il motore è elastico aiutato da una coppia di 230 Nm da 1.500 a 2.000 giri/min. Riesce a riprendere velocità senza problemi anche da un basso numero di giri. Sempre corretto l’assetto per l’efficace lavoro delle sospensioni tarate sul rigido: in questo modo si avvertono le asperità del fondo stradale, ma non il rollio e grazie allo sterzo elettroidraulico le curve si disegnano con precisione ed il sottosterzo si tiene facilmente sotto controllo. Apprezzabile infine il silenzio che caratterizza l’abitacolo, frutto di un gran lavoro di insonorizzazione.

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