Dichiarato inammissibile l’emendamento Osnato, che salvava le auto prenotate nel 2024 dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit entrato in vigore nel 2025. In serata nuova riunione della Commissione Finanze per proporre un ricorso

Ennesimo colpo di scena per l’emendamento che può introdurre la tanto agognata clausola di salvaguardia finalizzata a escludere i veicoli assegnati in uso promiscuo entro il 31 dicembre 2024, nonché quelli ordinati entro la stessa data, dalle maggiorazioni previste dalla nuova fiscalità sull’auto aziendale.
Nei giorni scorsi un emendamento al Decreto Bollette a firma Marco Osnato (FdI) puntava proprio a questo: continuerare ad applicare i vecchi fringe benefit ai veicoli assegnati e concessi prima dell’entrata in vigore della nuova normativa.
Oggi è arrivata la nuova svolta. Su 323 emendamenti presentati in commissione, ne sono stati dichiarati inammissibili 84: tra questi c’è anche quello proposto dal presidente della Commissione Finanze Osnato, che escludeva dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit le auto aziendali prenotate nel 2024 ma in consegna nel 2025. Fratelli d’Italia ha già annunciato ricorsi: l’emendamento che alleggerirebbe la stretta fiscale sulle auto aziendali potrebbe essere rivalutato in serata, quando la Commissione tornerà a riunirsi per definire gli eventuali ricorsi presentati contro le inammissibilità.