Rilanciare l’automotive per far ripartire l’intero Paese

di Pietro Teofilatto

Come si può trasformare l’occasione del recovery fund in un rilancio del sistema economico italiano e, al suo interno, del comparto automotive e delle auto aziendali? Secondo Pietro Teofilatto, responsabile dell’area fisco di Aniasa, bastano cinque semplici provvedimenti. 

Nelle prossime settimane nuovo Governo e Parlamento saranno chiamati a dare vita al Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato ad inizio gennaio 2021. Siamo per davvero di fronte ad un momento storico, un’occasione irrepetibile per l’intero Paese. Sarà il momento di dare forza anche all’automotive nazionale con un riequilibrio nella fiscalità delle auto aziendali, cominciando a ridurre il grave disallineamento che abbiamo con l’Europa e che danneggia la competitività delle nostre imprese.

È il momento di dare il via ad un ciclo di rinnovo del parco veicoli più coerente con la vita economica di questa peculiare tipologia di beni, con positivi effetti anche sulla circolazione stradale, considerando i fini ambientali e della sicurezza.

NECESSARI INTERVENTI STRUTTURALI

Ricorderemo il 2020 come un anno in cui i danni all’economia complessiva sono stati immensi, paragonabili ad un anno di guerra. Il settore automotive è stato preso dalla piena ed il calo di oltre 530.000 immatricolazioni di autovetture sul 2019, ben il 27% in meno, è esemplificativo. Anche il noleggio veicoli è stato coinvolto.

I dati dimostrano che il settore automotive necessita di interventi strutturali per resistere e superare la tempesta del Covid 19. Gli strumenti legislativi non mancano, le esperienze passate documentano che il buon utilizzo della leva fiscale accelera la ripresa, protegge le aziende e l’occupazione, producendo per di più un aumento delle stesse entrate erariali. Su questo fronte ecco alcune semplici proposte.

SUPERAMMORTAMENTO PER VEICOLI AD USO STRUMENTALE

La prima proposta è il ritorno di meccanismi tipo il superammortamento per i veicoli ad uso strumentale ovvero l’ampliamento del credito di imposta, oggi in vigore per i veicoli commerciali. I risultati di questa misura nel biennio 2016-2017 hanno avuto ricadute sull’intero mercato automobilistico, dai costruttori alle società di noleggio, ai concessionari, ai centri di assistenza e manutenzione.

Da uno studio condotto da ANIASA e LUISS Valore, l’aumento di 64.000 immatricolazioni solo nel noleggio ha generato in quel biennio maggiori entrate in termini di Iva, di imposte locali, di diritti di motorizzazione pari a 280 milioni, con un ROI stimato +310%.

DETRAIBILITÀ E DEDUCIBILITÀ

La seconda proposta riguarda la detraibilità dell’Iva, questione che risale al 1978 e che penalizza la competitività delle nostre imprese. In Francia, Spagna e Germania, dove l’aliquota è al 19%, oltre che nel Regno Unito, l’imposta si detrae al 100%. Da noi al 40 %.

La terza proposta riguarda la deducibilità dei costi aziendali, normativa che risale al 1997, e che fece da apripista al diffondersi delle flotte aziendali in Italia. Ma con soglie e percentuali via via nel tempo sempre più lontane dalla media europea.

SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA

La quarta proposta è sulla semplificazione degli adempimenti amministrativi. Ma deve essere una semplificazione vera, che cioè aiuti e non complichi di più le attività in azienda e trasformi in collaborazione i rapporti con le PA, spesso lontane dalla realtà quotidiana, come dimostrato dalle difficoltà, ad esempio, sul Documento Unico, imposto senza un adeguato confronto, sul pagamento del bollo per i veicoli a noleggio, con 21 normative diverse tra regioni e province autonome.

REVISIONE DEL CODICE DELLA STRADA

La quinta proposta è di completare la revisione del Nuovo Codice della Strada. Anche questa legislatura, come le due precedenti, dopo un inizio a gran carriera, vede i lavori dirottati in un binario morto. Il contesto della circolazione stradale è cambiato, servono provvedimenti organici, non cerotti improvvisati come stigmatizzato dal Presidente Mattarella riguardo le norme appiccicate nel DL Semplificazioni di settembre scorso.

PER IL RILANCIO DELL’AUTOMOTIVE

Si tratta, è bene evidenziare, delle stesse proposte avanzate da anni, ma il fatto che siano apparse in numerosi emendamenti nei vari provvedimenti di primavera-estate scorsa, è di certo un buon auspicio. “Eppur si muove” qualcosa anche nei corridoi delle Istituzioni! Vari parlamentari le hanno fatto loro nei lavori per la Legge di Bilancio 2021, consapevoli che sostenere adesso il sistema automotive nazionale, salva oggi e rafforzerà domani uno dei più rilevanti componenti il nostro PIL.

Su questa logica è da apprezzare il fattivo interessamento dell’On.le Gianluca Benamati, Vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Camera. Benamati ha infatti sollecitato una maggiore detraibilità dell’IVA per le auto aziendali green, cominciando a ridurre il disallineamento che abbiamo in Europa. L’auspicio è che la sua proposta faccia breccia, diventi legge nel 2021 e produca un maggior impegno del Governo per il rilancio dell’automotive, agevolando così la tenuta e la ripresa del Sistema Paese. E’ un lavoro che si può fare, senza approcci ideologici, con semplice lungimiranza e concretezza.

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