Rafale E-Tech Hybrid, ammiraglia prestazionale

di Gabriele Villa

Mille chilometri di autonomia per una vera full hybrid “risparmiosa” e pronta a viaggiare fino all’80% in elettrico “on demand” in città

Il biglietto da visita? Mille chilometri di autonomia per una vera full hybrid “risparmiosa” e pronta a viaggiare fino all’80 per cento in elettrico “on demand” in città. Tutto ciò dentro una cornice di eleganza e raffinatezza che farà riflettere i fleet manager e tutte quelle aziende che hanno ormai virato verso il green sul fatto che la nuova Renault Rafale può rappresentare una scelta evoluta quanto azzeccata per rafforzare il proprio parco auto. Il messaggio arriva dal team di tecnici, progettisti e design che a Siviglia sono intervenuti per supportare la prova su strada della nuova Rafale E-Tech Hybrid. Che entra a far parte della famiglia Austral ed Espace ma ha le carte in regola per piazzarsi al vertice della gamma, quella dei D-Suv, occupando proprio quel posto che mancava.  

Agile e sportiva

Lunga 4,71 metri, e larga 1,86, sfoggia la sua silhouette da SUV coupé dalle ruote alte e il tetto spiovente e coniuga abitabilità e sportività (accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi) dato che nel nostro test con la versione E-Tech Hybrid Esprit Alpine (quella sua cui Renault su sente di scommettere quanto a vendite) si è dimostrata agile nelle manovre in cui l’imperativo è togliersi dagli impicci, e affidabile e rassicurante nelle curve così come nei lunghi tratti autostradali.   

Un nome evocativo

Il nome? Già il nome. Più che un nome una storia vera di passione e determinazione che Renault ha voluto riprendere negli archivi del cuore. Una storia che passa dal cielo alle strade del mondo con la nuova Rafale della Casa francese. In principio fu l’aereo monoposto da competizione a pistoni degli anni Trenta della Caudron, motorizzato dalla Regie, e poi anche dal moderno jet della Armée de l’Air et de l’Espace e della Aéronautique navale. Ma il focus del focus è su quell’impresa del Caudron Renault Rafale, aereo che, nel 1934, raggiunse, con una pilota donna, Hélène Boucher e con un motore Renault, il record di 445 km/h.

Comfort di bordo senza compromessi

E oggi? Oggi invece è un’ammiraglia godibile e prestazionale, come quella che abbiamo avuto modo di provare sulle strade dell’Andalusia. La full Hybrid 200, che abbiamo guidato, mossa dal propulsore 1.2 turbo benzina e da due motori elettrici, abbinati a una batteria da 2 kWh permette di viaggiare senza la preoccupazione di aprire il portafoglio troppo spesso per fare il pieno: serbatoio da 55 litri, consumo dichiarato di 4,7 litri/100 km, che, nella nostra prova, si è tradotto in una media vicinissima ai 19 km/litro per regalare un’autonomia-record di mille chilometri. Comfort di bordo senza compromessi e con sfumature di alta classe o, come si ama dire oggi “premiumness”, come il bracciolo “Ingenius” che consente agli occupanti della seconda fila di sistemare un iPad o altri devices per viaggiare divertendosi o lavorando, capacità del bagagliaio che parte da 627 litri e 32 Adas a tutela della sicurezza e a garanzia del piacere di guida. Provata in una due giorni dalle temperature torride vicine ai 40 gradi è tornato utile l’uso del tetto panoramico “Solarbay” prodotto per Renault da Saint Gobain in vetro opacizzante che può essere oscurato anche “a spicchi”.