La creazione del neologismo “sustech” (sustainibility technology) è una testimonianza dell’importanza dei temi strategici dell’innovazione e della sostenibilità fra le priorità nel periodo della pandemia e negli scenari che si delineeranno al suo termine.
I temi della sostenibilità e dell’innovazione avevano grande spazio nelle priorità di agenda dei senior manager delle più grandi aziende anche molto prima della pandemia, che ha decisamente accelerato questo trend. Con riferimento al tema dell’innovazione, la posizione che vogliamo affermare in questa sede si distacca da alcuni filoni di pensiero, che sembrerebbero adombrare, per far spazio alla sostenibilità, la necessità di fermare in qualche modo la macchina dell’innovazione tecnologica, di invertire addirittura la freccia del progresso, in un qualche vagheggiato mondo di “decrescita felice”.
Verrebbe da dire, di sostituire i cavalli alla macchina… E’ vero invece a nostro avviso il contrario: non solo innovazione e sostenibilità non sono in trade off, ma anzi si alimentano reciprocamente in una spirale positiva, che vede nell’innovazione un motore che alimenta la sostenibilità all’interno di un panorama di sviluppo economico sostenibile.
QUALE INNOVAZIONE
Il settore automobilistico, come vedremo tra poco, fornisce un ottimo esempio di un potenziale rapporto di autoalimentazione positiva della relazione innovazione-sostenibilità. E non si deve pensare solo all’innovazione nelle tecnologie, anche se essa ad evidenza è una delle più visibili. Nella dottrina e nella prassi si tende ad indentificare tre tipologie di innovazione:
1. l’innovazione tecnologica, con impatti a volte rilevanti non solo sul lancio di nuovi prodotti e servizi;
2. l’innovazione strategica, che si traduce nell’innovazione dei modelli di business, delle modalità di relazione con il mercato, ed in alcuni casi anche nella ridefinizione dei settori nei quali le imprese operano e delle modalità di concorrenza e collaborazione che si instaurano;
3. l’innovazione organizzativa, che implica un cambio radicale del modo con cui le persone a livello singolo, e a livello poi di gruppi e di impresa, interagiscono tra di loro e lavorano assieme. Si pensi, attualmente, a tal riguardo al tema dello smart working come forma di innovazione organizzativa. Nel settore automotive e delle flotte auto, alcune innovazioni – principalmente tecnologiche, ma con forti ricadute sia a livello strategico che organizzativo – stanno emergendo con grande forza.
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INFORMATIZZAZIONE E CONNETTIVITÀ
Da un lato, particolarmente evidente è la crescente informatizzazione e connettività delle auto, che diventano sempre più un oggetto smart ed interconnesso. Le auto, potenziate di strumenti info-telematici e connessi a reti sempre più potenti (ivi incluse le future reti 5G) sono sempre più connesse, ricevono e trasmettono dati anche con l’intervento dei soggetti che le guidano e con le altre auto o con infrastrutture a vario titolo.
L’auto diventa sempre più non solo un luogo di comunicazione e di entertainment (infotainment), ma permette anche di raccogliere, analizzare ed elaborare i dati del guidatore singolo ed in via aggregata dell’intera flotta.
SICUREZZA ED ECONOMICITÀ
Le implicazioni di tutto questo in termini di sostenibilità sono particolarmente evidenti; per il guidatore e per la flotta aumentano evidentemente la possibile maggior sicurezza della guida e l’incremento nella economicità della stessa (con evidenti risparmi, ad esempio, di carburante, con le conseguenti emissioni).
Guardando al tema in modo più ampio ed articolato, con una vera e propria prospettiva di marketing strategico, le auto stanno diventando sempre più oggetti intelligenti (smart) che possono interagire con guidatore, altre auto ed infrastrutture stradali, non solo ricevendo ma trasmettendo anche informazioni e contenuti. Si pensi ad esempio all’auto che grazie alle potenzialità tecnologiche innovative non solo riceve informazioni sulla sicurezza stradale, ma le genera essa stessa, rilevando un pericolo e “trasmettendolo” in qualche modo a altre auto nella zona.
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