Il design esclusivo e le soluzioni innovative, come l’assenza del lunotto posteriore, proiettano il SUV-coupé elettrico di Polestar lontano dai canoni stilistici tradizionali

La creatività dei designer del centro stile di Göteborg non sembra arrestarsi e anzi raggiunge la sua massima espressione con la terza nata della famiglia Polestar. Il nuovo SUV-coupé di segmento D, costruito sulla piattaforma modulare SEA e sviluppato da Geely Holding, si distingue soprattutto per il design futuristico, le prestazioni alla guida e le dimensioni imponenti, tra cui spicca la larghezza generosa di oltre 2 metri del corpo vettura, senza considerare gli specchietti laterali. Le prestazioni della versione Dual motor da 544 CV sono eccezionali, senza sacrificare l’efficienza, grazie alla frizione che disinnesta il motore anteriore.
SUV-Coupé
Le forme di Polestar 4 lasciano a bocca aperta, specialmente quando la si osserva lateralmente o tre quarti posteriore. Il tetto spiovente, la linea di cintura alta, i generosi cerchi che arrivano fino a 22” e una pulizia delle linee che ha pochi eguali tra le vetture dello stesso segmento. Davanti il cofano è largo, basso e piatto, e termina con i fari anteriori a doppia lama. L‘efficienza aerodinamica è ottimizzata dalle maniglie delle porte a scomparsa, dagli specchietti laterali senza cornice e dall’ottimizzazione del flusso d’aria intorno alla barra luminosa che attraversa da parte a parte l’intera scocca al posteriore. Ai lati del paraurti anteriore, ci sono infine le feritoie che portano il flusso all’interno dei vani ruota, per ridurre la turbolenza dell’aria e facilitarne l’estrazione.
Esperienza immersiva
L’eliminazione del lunotto – sostituito da una telecamera – non intacca soltanto l’aspetto esteriore, ma consente un nuovo tipo di esperienza per i passeggeri posteriori, che trovano un ambiente comodo e accogliente, retroilluminato dai LED nelle ore notturne e con una privacy massima durante il giorno. I passeggeri anteriori, invece, siedono ai lati di un innovativo doppio tunnel centrale. Uno è basso a filo pavimento e un secondo è più alto e sembra fluttuare nello spazio, fungendo anche da bracciolo e vano portaoggetti. La leva del cambio sparisce per rendere ancora più pulito l’abitacolo, mentre la scelta della modalità di guida è affidata al comando dietro al volante. Gli interni, minimali e ricercati, sono realizzati per la maggior parte da materiali riciclati, come il nuovo rivestimento in maglia in poliestere.
Tecnologie di sicurezza di frontiera
Il controllo del veicolo è affidato all’infotainment dotato di sistema operativo Android Automotive ed è visualizzato su schermo da 15,4 pollici ad altissima definizione (208 ppi). Il guidatore è assistito nella guida da nove telecamere, oltre alle due interne per il monitoraggio dello sguardo, della stanchezza e della distrazione del conducente. Gli ADAS sfruttano anche dodici sensori ad ultrasuoni e un radar anteriore, per garantire la massima sicurezza in qualsiasi condizione di guida. Con il pacchetto Pilot con LidDAR, ulteriori tre telecamere esterne aumentano la visione posteriore e anteriore a lungo raggio, raggiungendo così il Livello 3 di guida autonoma.
Dual motor da 544 CV
La versione Dual motor Long range, provata da Auto Aziendali Magazine, offre un’incredibile potenza di 544 CV e ben 686 Nm di coppia, per liquidare lo 0 a 100 in soli 3,8 secondi. Nonostante le prestazioni, la batteria da 100 kWh permette un’elevata efficienza grazie soprattutto alla nuova modalità di guida “Autonomia” che utilizza il solo motore posteriore ed eroga la coppia in modo più dolce. È presente in listino anche una versione Single motor dotata di un solo motore posteriore da 272 CV, che permette di risparmiare circa 7 mila euro e qualche centinaio di chilogrammi di peso. Per entrambe le versioni, si può fermarsi a ricaricare con una potenza fino a 200 kW in corrente continua e 22 kW (con Plus Pack) in alternata, con la chicca del coperchio di ricarica motorizzato.
Impressiona lo spunto
Alla guida di Polestar 4 Dual Motor siamo rimasti impressionati dalla silenziosità di bordo e dallo spunto incredibile offerto dai due motori elettrici, non solo da fermo ma anche in fase di sorpasso. Estrema la semplicità di utilizzo, con tante soluzioni che rendono naturale l’utilizzo, come l’assenza del pulsante di avviamento e dei tasti sul telecomando. Tra le curve, ci ha stupito specialmente la stabilità del posteriore, che non si muove mai, nonostante la massa e le dimensioni generose della vettura. Sfruttando la modalità di guida “Autonomia” non è difficile far scendere l’utilizzo di energia attorno ai 20 kWh/100 km, per arrivare a percorrere oltre 450 km senza fermarsi, con una guida non troppo attenta ai consumi, rendendo Polestar 4 più che adeguata ad un utilizzo business. La stima dei km residui, grazie all’integrazione con Google Maps, è molto precisa, così da rendere affidabile la pianificazione dei viaggi e delle soste per le ricariche.