Penalizzato il noleggio con documento unico e responsabilità del driver

di Graziella Marino

In una recente audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato sul DL Trasporti, Aniasa ha sottolineato che è necessario avviare quanto prima un confronto costruttivo tra il MIT e la filiera automotive per superare le attuali criticità.

La crisi economica causata dalla pandemia, il telelavoro e la sospensione dei flussi turistici hanno danneggiato notevolmente il settore del noleggio, che nel 2019 contribuiva per il 25% al mercato auto nazionale e forniva servizi per la mobilità e i trasporti ad 85.000 aziende di ogni settore e dimensione, nonché per le esigenze del turismo nazionale e internazionale (5.000.0000 di contratti/anno).

A subire i maggiori danni sono stati il noleggio a breve e la mobilità in sharing, con un calo delle immatricolazioni del 34,7% nel 2020. Mentre il fatturato è diminuito addirittura del 52% per le attività di noleggi a breve termine. Colpa soprattutto della scomparsa dei flussi turistici, che si è protratta anche nel primo trimestre del 2021 con il sostanziale azzeramento di ogni attività di noleggio specialmente in ambito aeroportuale.

DUE PROVVEDIMENTI CRITICI

Mentre il settore sta affondando, due provvedimenti normativi rischiano di aggravare le cose: la nuova disciplina sul passaggio alle procedure telematiche per il rilascio del Documento Unico di Circolazione (DUC), contenente insieme sia i dati di circolazione che di proprietà del veicolo, e l’articolo 196, comma 1, del Codice della strada, che stabilisce come in caso di violazioni punibili con sanzione amministrativa commesse alla guida di veicoli in locazione senza conducente, il soggetto locatario sia tenuto a rispondere in solido con l’autore della violazione.

Entrambe le problematiche sono state illustrate da Aniasa, (l’Associazione che in Confindustria rappresenta noleggio e servizi di mobilità) nel corso dell’audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato in merito all’inserimento, nel Decreto Legge Trasporti varato ad aprile dal Governo, della proroga, dal 31 marzo al 30 giugno 2021, del termine ultimo entro il quale completare il passaggio alle procedure telematiche per il rilascio del Documento Unico di Circolazione.

DOCUMENTO UNICO DI CIRCOLAZIONE

In merito a quest’ultimo tema il presidente di Aniasa, Massimiliano Archiapatti, ha chiesto che, ‘’dopo il recente rinvio dell’entrata in vigore della disciplina sul Documento Unico’’, venga “avviato quanto prima un confronto costruttivo tra il MIT e la filiera automotive per superare le attuali criticità e rendere disponibile un servizio realmente utile a cittadini ed imprese’’. Aniasa, pur sottolineando che il DUC rappresenta un cambiamento di portata rivoluzionaria per il comparto automotive, semplificando e velocizzando i procedimenti di immatricolazione, ha però evidenziato come, “così come è impostato oggi, pone per le flotte aziendali seri problemi’’.

Il settore del noleggio sviluppa oltre 1,2 milioni di pratiche automobilistiche all’anno tra acquisti, contratti di buy back, passaggi di proprietà, ecc. con singole operazioni spesso superiori a 1.000 unità: una differenza sostanziale con il singolo cittadino, generalmente interessato ad un solo veicolo.

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TRE AREE CRITICHE

I problemi per le società di noleggio sono focalizzati principalmente su tre aree critiche:

  • Le attuali procedure non assicurano una gestione certa delle immatricolazioni di fine mese (il 30% dei volumi). Si rischia di non riuscire a completare il processo di immatricolazione di questi veicoli in tempi rapidi.
  • Le attuali procedure richiedono in ben 21 attività l’intervento manuale degli operatori, con un allungamento dei tempi di lavorazione (da una media di 4 a oltre 20 minuti) e un significativo aumento dei costi (+60%) e tempi più lunghi di risposta al cittadino.
  • Il trasferimento di proprietà con il cambio d’uso del veicolo a fine noleggio ad oggi non è ancora attivato nelle procedure per le flotte. Ciò comporta un cospicuo aumento dei tempi (fino a 10 giorni in più) e dei costi per le società di noleggio.

RESPONSABILITÀ UNICA DEL DRIVER

Archiapatti si è poi soffermato sull’esigenza di ‘’risolvere una volta per tutte, attraverso una norma chiara e certa che sancisca la responsabilità unica del driver per le infrazioni commesse’’, il tema della responsabilità solidale. Nel corso degli anni, sulla base di alcune circolari del Ministero dell’Interno, l’impresa di locazione era stata esclusa da tale responsabilità se avesse comunicato, entro 60 giorni dalla notifica del processo verbale, ogni informazione utile alla identificazione dell’effettivo trasgressore ed alla rinotifica del verbale.

Ciononostante questa interpretazione, pur se consolidata, è stata contraddetta nel 2015 dalla Corte di Cassazione secondo cui l’articolo 196, comma 1, del Codice della strada, doveva essere interpretato nel senso che il locatario è un ulteriore soggetto obbligato solidalmente, oltre al proprietario (o ai soggetti equiparati) ed al conducente.

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LA CONFUSIONE CONTINUA

E nonostante tale orientamento sia stato nel 2020 vivamente contestato da una nuova ordinanza della Cassazione, su questo tema la confusione continua. Tanto che, nell’attuale situazione di crisi, le Pubbliche Amministrazioni – ha sottolineato Aniasa – notificano direttamente alle aziende di noleggio, più facili da identificare, verbali per infrazioni al Codice della Strada commesse dai clienti.

‘’Una pratica sbagliata e pericolosa che rischia di rendere meno sicure le nostre strade, deresponsabilizzando i comportamenti scorretti dei driver, e che rischia di costare al settore, già gravemente colpito dalla pandemia, ogni anno 240 milioni di euro (a fronte di oltre 2 milioni di multe)”. Inoltre questa situazione, sta compromettendo la già difficile attività delle piccole e medie imprese, che di fronte a un ricavo netto medio di circa 18-20 euro al giorno per veicolo rischiano una sanzione media giornaliera di circa 110 euro.