Crescono le flotte e il noleggio. Lo conferma l’edizione 2023 del Barometro realizzato dall’Arval Mobility Observatory
Dall’analisi dell’edizione 2023 del Barometro realizzato dall’Arval Mobility Observatory emerge che, nonostante il momento di incertezza nel settore automotive continui a protrarsi, i decision maker delle flotte italiane rimangono ottimisti per il futuro; infatti 9 aziende su 10 prevedono che il proprio parco veicoli rimarrà stabile o crescerà nei prossimi 3 anni. La principale motivazione di questa aumentata fiducia è che le aziende stanno crescendo e stanno diversificando il proprio business con nuove attività, che richiedono nuovi mezzi aziendali. Un’ulteriore motivazione è che le auto aziendali stanno diventando uno strumento per finalità diverse: un’esigenza specifica delle risorse umane per soddisfare un bisogno di mobilità più alto, ma anche un modo per attrarre e trattenere i talenti, diventando non solo un benefit, ma un vero e proprio “mobility welfare”. Infine, c’è il vantaggio economico: proporre un’auto aziendale equivale a offrire ai dipendenti un aumento del pacchetto retributivo agevolato fiscalmente.
ALIMENTAZIONI GREEN
La transizione energetica è ormai la priorità assoluta negli obiettivi di sviluppo dei fleet manager ed è evidente l’aumento dei veicoli elettrificati nelle flotte anno dopo anno. Ma un altro importante obiettivo che i fleet manager devono porsi è il benessere del dipendente, cioè porre al centro l’individuo, informandolo sulle alimentazioni alternative al diesel e alla benzina e rendendolo consapevole nella scelta ecologica. Le sfide più importanti delle aziende sono quindi la spinta sulle alimentazioni elettrificate e la sensibilizzazione dei propri dipendenti verso una guida più responsabile. È molto importante il dato che afferma che ben l’82% delle aziende intervistate ha già introdotto o sta programmando di introdurre alimentazioni alternative nella propria flotta. Nel 2023 l’elettrico nelle flotte è cresciuto del +68%, l’ibrido plug-in del 46% e l’ibrido tradizionale del 14%.
BARRIERE PER L’ELETTRICO
Nonostante il crescente interesse e l’aumentata consapevolezza, esiste ancora una barriera di acquisto nei confronti dei veicoli full electric (BEV): oltre al prezzo di acquisto troppo alto – ma facilmente aggirabile con le formule di noleggio con la riduzione del TCO – rimane la percezione del problema dell’autonomia e dei tempi di ricarica. Mentre per quanto riguarda l’utilizzo, i pareri sono diversi a seconda dell’esperienza: chi ha provato un’automobile elettrica afferma infatti che è più confortevole, silenziosa, spaziosa e performante, mentre chi non l’ha mai provata (il 63% degli utenti in Italia) rimane scettico. Due persone su tre sono consapevoli che si avvicina lo stop alla vendita degli endotermici, ma solo il 20% conosce le differenze tra alimentazioni alternative.
INFRASTRUTTURA E PUNTI DI RICARICA
Rispetto alla precedente rilevazione del Barometro, sono diminuite notevolmente le incertezze sul tema infrastrutturale e sulla disponibilità di punti di ricarica: soltanto il 38% dei fleet manager intervistati – rispetto al 62% dello scorso anno – considera infatti questo tema un ostacolo per il passaggio alle BEV. I dati lo confermano: l’infrastruttura pubblica continua a crescere. Secondo uno studio Motus-E, i punti di ricarica sono oltre 41.000, di cui 12.000 sono stati installati nell’ultimo anno e 8.000 negli ultimi sei mesi. Anche le aziende fanno la loro parte; per rispondere alle preoccupazioni sulla ricarica stanno infatti installando colonnine di ricarica presso le sedi aziendali e finanziando le wall box direttamente presso l’abitazione dei driver.
NOLEGGIO IN CRESCITA
Il noleggio si conferma la formula che le aziende prediligono per l’acquisizione dei veicoli in flotta. Massimiliano Abriola, Head of Consulting & Arval Mobility Observatory di Arval Italia ha affermato che “Stiamo assistendo a una crescita poderosa del noleggio. Viviamo in un contesto di grandi turbolenze, dove è importante poter budgetizzare la spesa e la disponibilità di un provider con esperienza, che possa guidare il fleet manager informandolo sulle scelte più opportune, diventa essenziale. Un provider di noleggio ha inoltre la possibilità di fare stock e di reagire al mercato facendo le scorte nei momenti più opportuni”. L’andamento di crescita del noleggio sembra confermato anche per il futuro: il 58% dei fleet manager intervistati ha infatti ammesso di aver già pensato di introdurre o aumentare la quota del noleggio a lungo termine nei prossimi 3 anni.
DIESEL?
“I dati ci dicono che il diesel sta calando e stiamo osservando che esiste anche una parte di pregiudizio su questa fonte di alimentazione. Allo stesso tempo, il diesel, creando preoccupazioni sul valore residuo e sull’innalzamento dei valori medi di CO2 nella flotta, spesso viene abbinato a una formula di noleggio, perché c’è un desiderio di disfarsi di quelli che sono i rischi associati alla tecnologia, appoggiandosi a un service provider. La valenza storica di un interlocutore è quindi dimostrata per entrambi gli estremi, sia per l’introduzione delle mobilità più green, ma anche in certi casi per il mantenimento delle alimentazioni più tradizionali” ha sottolineato Abriola.