Arrivata alla nona generazione, in allestimento Station Wagon Variant, offre fino a 193 CV di potenza e risponde alle esigenze di molti fleet manager

Generazione di fenomeni. Fenomeni come quello della Volkswagen Passat che, in 51 anni di carriera (pensate che nel 1973 uscì dalla matita del mitico Giorgetto Giugiaro), è stata venduta in 34 milioni esemplari. Così, più in forma che mai, eccola, dunque, che si ripresenta girando la boa della nona generazione, in allestimento solo ed esclusivamente Station Wagon Variant. E con un ventaglio di motorizzazioni (dal mild hybrid benzina al plug-in in dirittura d’arrivo) che lascia solo l’imbarazzo della scelta ma che, con l’offerta a gasolio, del propulsore 2.0 TDI disponibile con tre livelli di potenza, 122 CV, 150 CV e 193 CV va giusto nella direzione auspicata da molti fleet manager. La nuova generazione cresce in lunghezza di ben 14 centimetri, rispetto alla precedente, raggiunge ora i 4 metri e 52 centimetri con una larghezza di 1,85 metri, un’altezza di 1,51 e un passo 2 metri e 84 centimetri.
Il design
Il frontale è caratterizzato da una grande calandra che si prende tutto lo spazio per mostrare una certa dose di aggressività, mentre ad enfatizzare la già ragguardevole larghezza si aggiungono fari sottili e affilati dotati della tecnologia, denominata “IQ.Light” che amplia, definisce e regola, a seconda del tratto che si sta percorrendo, la visione sulla carreggiata. Una soluzione preziosa quanto innovativa per viaggiare in sicurezza soprattutto quando ci si trova a destreggiarsi fra lavori stradali e restringimenti di corsia.
Per le lunghe distanze
Divoratori di chilometri? Irriducibili habituè delle lunghe percorrenze? La nuova Volkswagen Passat che abbiamo provato sulle strade del Nord-Est, e proprio nelle motorizzazioni diesel, sembra cucita addosso proprio per questo tipo di clientela offrendo, come plus, comfort, relax e tanto spazio, non solo, ovviamente, per chi siede dietro, ma anche per i portatori “compulsivi” di bagagli, borse e quant’altro di superfluo ci può accompagnare nei viaggi, dato che a crescere è anche la capacità del bagagliaio, che passa da 690 litri a 1920 reclinando gli schienali del divano posteriore.

Pensata per le flotte
Del resto, giochi di parole puramente voluti, lo dicono proprio i numeri del passato che la Passat è fra le auto di maggiore successo in Europa nell’ambito d’impiego aziendale. E ancora più, lo sarà, facile prevederlo, con l’ingresso sul mercato di questa nona generazione che soddisfa le esigenze di questo settore con la linea di equipaggiamento “Business”. Gli esterni di questo specifico allestimento della Passat sono riconoscibili, fra l’altro, per le eleganti cornici cromate dei cristalli laterali, i mancorrenti del tetto anodizzati color argento e gli elementi cromati nel frontale e nella coda. Mentre gli interni sono invece caratterizzati, ad esempio, da rivestimenti dei sedili dedicati in ArtVelours Eco e applicazioni ad hoc, sedili parzialmente elettrici con funzione di massaggio, navigatore satellitare Discover Media, ricarica a induzione per smartphone, porte Usb-C da 45 W aggiuntive nel vano posteriore e un climatizzatore automatico a tre zone.
Gli ADAS
Un’ottima dotazione di ADAS contribuisce inoltre a potenziare il comfort e la sicurezza di bordo. Fra questi figurano il sistema di guida automatizzata Travel Assist, l’accensione automatica delle luci (Light Assist) e le manovre di ingresso e di uscita dal parcheggio assistite (Park Assist Plus) e in aggiunta, di serie anche il nuovo assistente vocale IDA. Quest’ultimo rappresenta un altro salto in avanti da parte del Gruppo Volkswagen perché integra il supporto fornito dal nuovo assistente vocale, con le informazioni e le risposte ai quesiti di vario genere affidate all’intelligenza artificiale ChatGPT, che è stata aggiunta alle utilità di bordo.