Mercedes-Benz, fedeli alla qualità

di Paolo Artemi

Dal lancio della famiglia Classe A, Mercedes-Benz in Italia ha messo la quarta, passando da un primato all’altro, soprattutto inanellando alti indici di gradimento sia nel campo delle auto aziendali sia in quello delle vendite ai privati e raggiungendo l’obiettivo di far diminuire l’età media dei clienti della “Stella”. Quali sono però le strategie per il 2018? Auto Aziendali Magazine l’ha chiesto a Gianluigi Riccioni, Direttore Vendite di Mercedes-Benz Italia

 

Gianluigi Riccioni, Direttore Vendite di Mercedes-Benz Italia

Dottor Riccioni, quali sono le prospettive del mercato italiano del 2018? 

“Dopo quattro anni di crescita costante, il mercato si è allineato con il suo reale potenziale. Nel 2018 gli analisti stimano una crescita contenuta, con una domanda sui livelli dell’anno scorso, favorita da indicatori macroeconomici più positivi e dalla necessità di rinnovare il parco circolante, che è uno tra i più anziani d’Europa, con un’età media di oltre dieci anni”. 

 

Il mercato auto si divide tra vendite a privati e vendite alle flotte. Mercedes- Benz quale canale predilige? E quale canale sta dando le migliori soddisfazioni? 

“Sono canali con clienti ed esigenze diverse. La nostra offerta di prodotto, così come le relative proposte commerciali, sono oggi in grado di rispondere al meglio alle richieste di entrambi e raccogliere buoni risultati nei due segmenti di mercato”. 

 

Nelle flotte aziendali è fondamentale il rapporto qualità-prezzo delle auto. Voi come qualità siete al top, ma come rispondete alla battaglia dei listini? 

“La migliore risposta è il continuo perfezionamento dell’offerta ‘tailor made’ che da sempre caratterizza i nostri prodotti nel mondo delle flotte. In tutte le nostre gamme core, infatti, i nostri clienti business possono contare su un livello di personalizzazione ‘ready to use’ che raggiunge la sua migliore espressione con le versioni Business Extra, disponibili solo con formula di noleggio a lungo termine. Facili da quotare perché hanno già di serie tutti gli optional richiesti dai fleet manager, più sicure, più confortevoli e più convenienti”. 

 

Sta arrivando tanta tecnologia destinata alla mobilità sostenibile. Secondo la sua esperienza, gli automobilisti italiani (ed in particolare gli utenti aziendali) conoscono davvero la differenza tra un’auto diesel e una ibrida? 

“Direi di sì. Soprattutto nelle grandi multinazionali l’attenzione a valori quali emissioni e consumi rappresentano sempre più un criterio di scelta nella composizione delle flotte. Per quanto riguarda il canale privato, c’è sicuramente un po’ di confusione sulle scelte relative a una motorizzazione piuttosto che ad un’altra. Da parte nostra abbiamo sempre indicato in maniera molto chiara la strada, o meglio, le strade che intendiamo percorrere per arrivare alla mobilità a zero emissioni. Uno scenario che vede protagonisti i motori elettrici, gli ibridi plug-in e le motorizzazioni tradizionali, rese sempre più efficienti ed ecosostenibili attraverso investimenti importanti in ricerca e sviluppo.

 

Quando potremo vedere la tecnologia della guida autonoma anche in Italia? 

“In questa fase è certamente più corretto parlare di guida assistita; la nuova Classe S, da sempre ambasciatrice di innovazione tecnologica, ha segnato un nuovo, significativo passo avanti in questa direzione, portando a un livello superiore il concetto di Intelligent Drive. Questa tecnologia e già sulle nostre automobili e trova proprio nella Classe S e nella nuova Classe E le sue ideali rappresentanti. Questi dispositivi sono di ausilio al guidatore e non hanno la pretesa di sostituirlo. La guida autonoma prenderà una strada diversa e sarà destinata a quelli che chiamiamo “robotaxi”, che si muoveranno all’interno dell’ecosistema delle smart city”. 

 

Presto la Smart sarà prodotta solo in versione elettrificata. Ma le colonnine di ricarica latitano…

“L’elettrico sarà certamente protagonista anche fuori dall’ambito cittadino con il nostro marchio EQ e una nuova generazione di automobili 100% elettriche che potranno contare su un’autonomia di 500 chilometri. La prima ambasciatrice di questa nuova era della mobilità arriverà già nel 2019 ed entro il 2022 l’offerta full electric di EQ comprenderà ben dieci nuovi modelli. Le infrastrutture rappresentano sicuramente un elemento importante della mobilità elettrica e per questo abbiamo già messo in campo una strategia che parte dall’abitazione del cliente, con l’installazione della wallbox di ricarica, e prosegue nell’ecosistema cittadino con l’infrastruttura pubblica di ricarica, magari integrata attraverso un network di autorimesse convenzionate, che è la formula di ‘ready to park’, il nuovo servizio lanciato proprio da smart. Per le percorrenze extraurbane, oltre all’impegno dei provider energetici, abbiamo annunciato da qualche mese la nascita di Ionity, frutto della joint venture tra diversi costruttori che ha l’obiettivo di sviluppare la più grande rete di ricarica ‘high power’ paneuropea, con circa 400 High-Power-Charging stations entro 2020.” 

 

Dominare in Formula1 accelera l’acquisto delle Mercedes-Benz di ogni categoria in Italia?

“Ha certamente aiutato a comunicare i valori delle motorizzazioni ibride: efficienti, a basse emissioni e performanti”. 

 

Fino a vent’anni fa chi comprava un’auto di lusso come una Mercedes aveva ragionevoli speranze di vedere il suo modello invariato per almeno cinque anni. Oggi, invece, ci si ritrova dopo un anno o poco più a possedere un, sia pur pagato a caro prezzo, penultimo modello. È un problema o un vantaggio il model year esasperato? 

“Le nostre automobili hanno un ciclo di vita praticamente costante, che dura circa otto anni tra una generazione e l’altra, con un facelift a metà del percorso. Pertanto, passa un bel po’ di tempo prima di ritrovarsi a guidare un “penultimo modello”. Al contrario, spesso alcuni modelli si trasformano in vere “instant classic”, come è stato il caso della prima Classe A, molto ricercata sul mercato dell’usato, a fronte di un enorme successo della nuova generazione”. 

 

C’è una formula magica per legare un cliente a vita? 

“Porre sempre il cliente al centro: dalla progettazione di un modello, al post vendita, passando per la comunicazione, il marketing e le attività di promozione sul territorio”.