La stretta fiscale sull’auto si decide entro il 25 febbraio

Bisogna capire come i tre emendamenti al decreto “Milleproroghe”, che dovrebbe essere discusso il 17 febbraio, incideranno sulla conversione in legge prevista tra tre settimane

Con la nuova Legge di Bilancio cambiano i costi chilometrici delle auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti e l’attenzione resta alta su quelle ordinate nel 2024 e che saranno consegnate nel 2025. La speranza ora è tutta riposta nei tre emendamenti al decreto legge “Milleproroghe” in discussione al Senato, che rappresentano forse l’ultima possibilità di allentare la morsa della nuova tassazione. Chi avrà ordinato un’auto che sarà concessa in uso dopo il primo gennaio 2025 si ritroverà una tassazione aumentata del 66% per i veicoli con motore termico, che rappresentano circa tre quarti dell’immatricolato.

Bisogna quindi capire come i tre emendamenti al decreto, che dovrebbe essere discusso il 17 febbraio e poi convertito in legge entro il 25 febbraio, potranno far slittare l’entrata in vigore della nuova tassazione prevista sui fringe benefit delle auto aziendali.

Una proposta del presidente della commissione Finanze, Massimo Garavaglia, prevede di rinviare la stretta sulle auto aziendali al primo gennaio 2026, mentre altri emendamenti puntano anche a escludere i veicoli immatricolati dal primo gennaio 2025, ma contrattualizzati o prenotati entro il 31 dicembre 2024, dal maggior onere fiscale. Si vuole agire quindi sul perimetro di azione della nuova tassazione e anche sui tempi: su questo secondo fronte l’obiettivo sarà posticipare almeno al 30 giugno l’entrata in vigore delle nuove aliquote.