Torino, Alessandria, Bologna, Roma, Treviso sono le province più virtuose in termini di viaggi, risparmio economico e chilometrico, CO2 non emessa

Sostenibile per l’ambiente ma anche per il portafoglio: grazie al carpooling aziendale nel 2023 in Italia sono stati rimossi dalle strade 212.410 veicoli, permettendo ai pendolari che quotidianamente percorrono la tratta casa-lavoro o casa-università in condivisione di risparmiare in totale 4.931.175 km e 986.263 euro tra benzina, caselli e parcheggi, evitando inoltre l’emissione in atmosfera di 641 tonnellate di CO2. Su un totale di 373.767 viaggi condivisi, la maggior parte si registra in Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, mentre a livello provinciale spiccano Torino, Alessandria e Bologna.
Percorsi in media 26,5 chilometri
In generale, la percorrenza media delle tratte condivise è stata di 26,57 chilometri, mentre l’equipaggio medio nazionale è di 2,32 per veicolo, in aumento rispetto alla media di 2,27 persone del 2019. A fare il punto sull’utilizzo del carpooling aziendale, che favorisce la condivisione di veicoli e riduce l’impatto ambientale, è l’Osservatorio Nazionale sul Carpooling Aziendale 2024 realizzato da Jojob Real Time Carpooling, in cui sono stati analizzati i dati degli spostamenti casa-lavoro o casa-università avvenuti in condivisione nel corso di tutto il 2023.
“I dati dell’Osservatorio mostrano un andamento importante, confermando come gli italiani apprezzino la mobilità condivisa. Il carpooling è sempre più un’abitudine consolidata per i pendolari, anche a causa dei rincari sulla benzina registrati a partire dallo scorso anno”, spiega Gerard Albertengo, CEO e fondatore di Jojob. “Per continuare a diffondere una mobilità condivisa e sostenibile è importante che il tessuto imprenditoriale e le comunità territoriali, attraverso i loro mobility manager, accolgano e favoriscano questa nuova modalità di viaggio che permette di ridurre il traffico e di conseguenza l’inquinamento, nonché proporre ai pendolari delle soluzioni alternative e sicure: il tutto utilizzando tecnologie già attive e senza la necessità di realizzare ulteriori infrastrutture”.