Il mercato dell’autodemolizione vale 1,4 miliardi di euro

È il fatturato delle 1.051 imprese del settore attive in Italia secondo uno studio di Assofermet, l’associazione che rappresenta recupero e riciclo dei metalli

In un contesto di grande innovazione e risultati positivi per gli autodemolitori, Assofermet appoggia convintamente la posizione delle confederazioni europee EuRIC, ACEA e CLEPA di non introdurre alcuni dei nuovi obblighi di demolizione recentemente proposti dalla Commissione europea. Il trend del riciclo dei veicoli nell’Unione europea è positivo: dal 2008 al 2021, ultimo anno per cui sono a disposizione i dati di Eurostat, si è arrivati a 5,7 milioni di veicoli riciclati, un aumento dell’11% rispetto ai livelli del 2008. La tendenza positiva è confermata anche dai dati economici delle aziende italiane del settore dell’autodemolizione. Le 1.051 imprese che si occupano di riciclo dei veicoli in Italia vantano un’immobilizzazione materiale dal valore di oltre 324 milioni di euro, secondo una ricerca di Assofermet del 2023 (dati 2021). Il fatturato, in crescita per tutte le aziende che recuperano e riciclano metalli, si attesta a 1,4 miliardi di euro per gli autodemolitori.

Tra digitale e AI

In questo scenario, anche le imprese che si occupano di riciclo dei veicoli abbracciano la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. Una delle tecnologie più diffuse in questi impianti è l’utilizzo di sensori per la separazione dei materiali. È proprio grazie all’apprendimento automatico e all’intelligenza artificiale che la separazione di alluminio, acciaio e altre leghe metalliche sarà sempre più efficiente e ottimizzata per aumentare la resa del recupero.

In questo contesto, recentemente è stata ufficializzata una nuova proposta di regolamento della Commissione europea. Fra gli altri aspetti include nuovi obblighi di rimozione di alcune parti e componenti prima di procedere alla demolizione dei veicoli. Si parla del vincolo a smontare, ad esempio, cruscotti, schermi, cablaggi, circuiti stampati e molti altri componenti. EuRIC, la Confederazione Europea dei Riciclatori di cui fa parte anche Assofermet, ACEA, l’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili, e CLEPA, l’Associazione Europea della Filiera dell’Industria Automobilistica, hanno ribadito ufficialmente che la rimozione preventiva non è la soluzione più efficiente per migliorare il recupero e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità evidenziati nella proposta di regolamento. Pur condividendo questi obiettivi, le associazioni sottolineano che alcune parti non sono tecnicamente adatte al riutilizzo, alla rimessa a nuovo o al ricondizionamento.