Sostenibilità, efficienza, innovazione sono parole chiave che, oltre a determinare le performance aziendali, possono ispirare anche i criteri con i quali una flotta viene gestita. Ce ne parla Fabio Ancarani, Professore Ordinario di Marketing all’Università di Bologna.
Il settore della mobilità aziendale, cosi come molti altri settori dell’economia, è attualmente molto interessato dalle evoluzioni relative ai temi della sostenibilità, della flessibilità e della semplicità/efficienza dell’offerta. Tali dinamiche sono rafforzate ed accelerate dall’emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid-19, ma erano sicuramente già presenti e di crescente importanza anche nel periodo pre-Covid.
In questi mesi la sales force ha modificato attività, esigenze e comportamenti in linea con le evoluzioni in campo di sostenibilità, flessibilità ed efficienza.

OBIETTIVO FLESSIBILITÀ
Per quanto concerne la flessibilità, la capacità delle imprese di offrire ai loro clienti servizi modulari e flessibili, così come politiche di pricing ad esse collegate, aveva già da tempo assunto un ruolo strategico e critico. Si pensi, ad esempio, anche alle formule di pricing (e di offerta) sempre più diffuse, quali: near zero pricing, pay per use, pay what you want e similari. Anche il tema della semplicità e dell’efficienza sta occupando una posizione prioritaria nell’agenda di molti manager di molte aziende.
Appare sempre più evidente che le soluzioni che si impongono sul mercato come vincenti sono le soluzioni “simple”, “quick”, “easy”, “plug and play”. Non a caso, si è affermato un vero e proprio filone di studi e di pratiche aziendali, denominato “simplicity marketing”, il marketing della semplicità.
PRIORITÀ SOSTENIBILITÀ
Anche per quanto concerne la sostenibilità, la sensibilità a tali tematiche risulta da tempo essere una priorità strategica. Un fronte su cui molte imprese lungimiranti e performanti avevano già investito in passato, stanno investendo nel presente e continueranno ad investire in futuro è infatti quello della responsabilità sociale, dell’attenzione agli stakeholder ed alle loro esigenze, della crescita sostenibile, dell’equilibrio profittevole tra crescita e rispetto delle esigenze ambientali. Appare sempre più evidente come ci sia integrazione tra performance economico finanziaria e sostenibilità delle imprese.
Si rafforza l’idea che la gestione socialmente responsabile dell’impresa “faccia bene” non solo alla società, ma anche all’impresa stessa. Questo concetto è stato magistralmente espresso dalla prof.ssa Rebecca Henderson di Harvard Business School con l’espressione “doing well by doing good”. Con tale espressione viene rimossa la falsa idea che profitto/valore economico e responsabilità sociale siano in trade-off. Al contrario, se ben interpretati ed implementati, essi sono non solo coesistenti, ma si possono alimentare vicendevolmente – e non solo per ragioni “buoniste” – ma anche per vere e proprie ragioni di management. Mc Kinsey per tutti evidenzia, in numerose ricerche, che la strategia ESG -Environmental, Social, Governance- è correlata con livelli più alti di performance finanziarie per le imprese che la adottano.

LEGAME CON L’INNOVAZIONE
C’è anche un legame forte con il tema dell’innovazione. Alcuni filoni di pensiero sembrerebbero adombrare, per far spazio alla sostenibilità, la necessità di fermare in qualche modo “le magnifiche sorti progressive” dello sviluppo economico e dell’innovazione, di arrestare la macchina del tempo, di invertire la freccia del progresso, in un qualche vagheggiato mondo di “decrescita felice”. Verrebbe da dire, di sostituire i cavalli alla macchina… E’ vero invece il contrario: non solo innovazione e sostenibilità non sono in trade off, ma anzi si alimentano reciprocamente in una spirale positiva, che vede nell’innovazione un motore che alimenta la sostenibilità all’interno di un panorama di sviluppo economico sostenibile.
Tale innovazione si declina quasi sempre con aspetti di innovazione tecnologica, con impatti a volte rilevanti non solo sul lancio di nuovi prodotti e servizi sostenibili, ma anche con forti implicazioni organizzative (e.g., lo smart working di grande attualità e la mobilità sostenibile oggetto del presente articolo) e strategiche (con la ridefinizione di interi settori e intere modalità competitive).
FLOTTE, UN ESEMPIO DI INNOVAZIONE
Le flotte di auto elettriche ed ibride a disposizione delle grandi reti di vendita aziendali rappresentano un esempio di come l’innovazione tecnologica a supporto della sostenibilità si configuri come un supporto sia alla salvaguardia ambientale, sia alla migliore produttività delle imprese e dei singoli professionisti. Peraltro, l’innovazione tecnologica è anche rilevante in quanto la sales force ha crescentemente a disposizione strumenti informatici che la possono aiutare a razionalizzare gli spostamenti e a ottimizzare allo stesso tempo efficacia del tempo speso e impatto ambientale. E dunque, efficienza e sostenibilità procedono assieme nel migliorare le performance aziendali.
Peraltro, i mesi di stop forzato del vero e proprio lockdown 2020 e delle restrizioni alla mobilità prolungatesi nel 2021, hanno incentivato l’abitudine all’adozione di soluzioni flessibili di ottimizzazione dell’efficienza basate su soluzioni informatiche. E d’altra parte, i fornitori di servizi di noleggio a lungo termine sono in grado, da prima della pandemia, all’interno della propria lista di offerta e della propria fornitura di servizi diversificati, di fornire soluzioni di monitoraggio e controllo dell’utilizzo del singolo veicolo e della flotta aziendale. In sintesi pertanto efficienza e flessibilità delle soluzioni (assieme alla sostenibilità delle stesse) sono caratteristiche sempre più comuni dell’offerta di servizi di mobilità ma allo stesso tempo incontrano sempre meglio le esigenze degli utenti aziendali di mobilità.
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