La crisi che stiamo vivendo ha risvolti molto pesanti anche sul settore del noleggio, e più in generale, ha un forte impatto sulla mobilità aziendale. In che modo è possibile uscirne? E come cambieranno le cose dopo?

I provvedimenti del Governo per arginare il contagio da Covid-19 incidono anche sul business del noleggio che ha subito un enorme calo della domanda. Quello a breve termine è a -90%, ma non è meno grave la situazione per il noleggio a lungo termine, dato che con le imprese praticamente ferme ci sono pochissimi ordini di auto nuove e si ragiona sui prolungamenti dei contratti in essere in attesa di tempi migliori.
GLI EFFETTI SUL NOLEGGIO
Il noleggio in Italia impiega circa 20.000 persone ed il settore immatricola il 25% del totale. Anche il car sharing, con la mobilità ridotta, non gode di buona salute. Il crollo verticale del settore necessita di misure immediate a sostegno dell’occupazione. La richiesta degli addetti ai lavori è per attività di sostegno delle tante persone che operano nel settore, come la cassa integrazione in deroga e per le imprese strumenti come il superammortamento che postemergenza possano ridare ossigeno al mondo della mobilità aziendale attualmente in quarantena. Oggi sono molte le categorie che utilizzano noleggio a lungo termine: Agenti di Commercio e Rappresentanti, Ditte Individuali e Piccole Flotte di Trasportatori, che nonostante la deroga consentita alla circolazione delle merci rispetto ai blocchi, stanno risentendo e risentiranno di una riduzione del carico di lavoro come anche le Imprese di Edilizia e di Facility Management che, per effetto della flessione economica e della drastica riduzione delle attività dei siti produttivi e commerciali, vedono ridotto il loro carico di operatività.
Le categorie citate non sono ovviamente esaustive e ve ne sono tantissime altre, ma tutte rappresentano tuttavia una forte componente nel portafoglio clienti del Noleggio a Lungo Termine e le loro difficoltà impatteranno negativamente nel risultato economico delle società di noleggio, le quali, oltre alla perdita di una parte importante dell’Iperammortamento fiscale (quello sui mezzi ad uso privato di cui hanno beneficiato fino a poco tempo fa), ed alla riduzione dei volumi di immatricolazioni, potrebbero trovarsi di nuovo, come ai tempi della crisi del 2008, a fare i conti con problemi di credito. La diffusione globale del Covid-19 porta misure restrittive e depressive per la crescita economica che genereranno per le società di noleggio diversi problemi nei flussi di cassa di liquidità derivante dalla riscossione dei canoni periodici, a causa dei corrispondenti problemi di operatività e fatturato delle Imprese Clienti. Sarà un compito molto oneroso da parte dei Credit Manager operanti nel mondo del Noleggio, quello di preparare le attività di auditing, monitoraggio, e prevenzione delle criticità dovute alle restrizioni imposte per Covid-19.

LE CONTROMISURE
L’emergenza economica necessita di un’azione molto rapida, incisiva negli strumenti e massiva da un punto di vista delle risorse, per consentire di affrontare le gravi conseguenze che questa emergenza determinerà sulle imprese e sull’economia del Paese, evitando che queste diventino irreversibili. Serve un piano “immenso” che impegni risorse quantitativamente rilevanti, che sostenga la liquidità delle imprese, a partire da rateizzazioni fiscali e meccanismi di compensazione, e faccia leva su tutte quelle misure necessarie per far fronte ai rilevanti cali della domanda privata e, quindi, di fatturato delle imprese. È fondamentale adesso pianificare e fare i passi successivi, in modo da fornire fiducia rispetto a un percorso di ricostruzione che dovrà far seguito ad un evento che è corretto paragonare ad una vera e propria guerra.
MOBILITÀ POST VIRUS
La mobilità, nei suoi vari settori è una delle vittime predestinate del Covid-19. Molto dipenderà dalla fase successiva post emergenza. Pensiamo per esempio allo sharing mobility che per definizione mette al centro il concetto di condivisione al fine di ottimizzazione delle risorse. Come possiamo parlare di condivisione oggi dove la “distanza sociale” è un must? Nell’attuale contesto, la condivisione dell’auto non è possibile. Ci sarà un percorso temporale non breve, per riavvicinarsi in sicurezza, ma questo tempo lascerà il segno nei gestori della mobilità condivisa. I piani di sostegno per le aziende di mobilità dovranno essere erogati almeno per dodici mesi: se questo non viene compreso rapidamente, tra due mesi inizieranno a chiudere quelle aziende che poi dovrebbero essere quelle che alimenterebbero il turismo in Italia quando il Covid-19 sarà solo un triste ricordo.
Il grande problema sarà riconquistare la fiducia delle persone. Non sarà immediato rivedere mezzi pieni con persone simili a sardine in scatola. I pendolari non potranno per un po’ di tempo affollare i mezzi, ma i mezzi devono essere più numerosi per evitare il sovraffollamento. I problemi sono sempre economici. Abbiamo massacrato la sanità e la scuola per il rigore economico, come pure i trasporti: numerose volte abbiamo visto servizi televisivi sulla condizione dei pendolari, ma non è stata mai trovata una soluzione… forse adesso qualcosa si dovrà fare.