Ci sarà la tanto auspicata riforma della fiscalità aziendale? Come proseguono le fusioni che stanno ridisegnando il panorama delle società di noleggio?

Arriva l’estate e le ferie incombono… ma restano molte le questioni aperte che riguardano la mobilità aziendale e che a settembre troveremo di nuovo sui nostri tavoli. La prima che viene in mente è quella relativa alla fiscalità. Ci sarà la tanto auspicata riforma del fisco sull’auto aziendale? Numerose associazioni della filiera automotive e organizzazioni di settore chiedono che nella definizione del Disegno di Legge Delega per la Riforma Fiscale sia “contemplata, in linea con un indirizzo di riordino e semplificazione della fiscalità applicata alle autovetture utilizzate da imprese e professionisti, una delega al Governo per un aggiornamento normativo in armonia con gli altri Paesi EU, che riconosca e sostenga la funzione di promozione della mobilità sostenibile che il comparto mira a svolgere nella transizione ecologica in atto”. Queste richieste sono contenute in una nota che arriva da Aiaga, Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Motus-E, Osservatorio Top Thousand, Unasca e Unrae, che “osservano con vivo interesse gli impegnativi lavori in corso presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati per la prossima definizione del DDL Legge Delega Fiscale”. In attesa di novità riguardo alle fusioni che stanno ridisegnando il panorama delle società di noleggio attive nel nostro paese, c’è un altro tema di grande attualità, che tutto il settore segue con attenzione, e cioè quello relativo alla mobilità elettrica. In questo campo la nostra rivista ospita molti approfondimenti, con la segnalazione dei nuovi player e servizi messi a disposizione degli utenti interessati.
L’elettrico interessa, ma…
Ci sono alcuni dati, in ogni caso, che meritano di essere commentati e sono quelli che mettono in evidenza il rapporto contraddittorio tra gli italiani e le auto elettriche. Cresce l’interesse per questa tecnologia, ma la disponibilità ad acquistarle non procede di pari passo, anzi diminuisce: i costi dei modelli disponibili sul mercato, complice anche l’incertezza economica, sono percepiti come ancora troppo elevati da gran parte degli italiani. Da un lato vi sono due ragioni per cui l’elettrico sta diventando sempre più appealing: in primis per l’impatto sull’ambiente e poi per i risparmi che questa tecnologia consente in termini di manutenzione e di consumi. Che nel nostro Paese esista un forte interesse per gli e-vehicles è testimoniato anche dal fatto che 9 italiani su 10 si dichiarano interessati a provarli e testarli per qualche giorno.
Il principale freno all’acquisto resta però il costo di questi modelli che fatica ad incrociare la domanda. Oggi il 76% degli italiani ha a disposizione un budget inferiore ai 30 mila euro da destinare alla nuova auto e questo preclude una fetta importante del mercato, decisamente sopra questa soglia. Ultimo argomento notevole di un approfondimento è quello relativo all’andamento della mobilità condivisa nel nostro paese. Nel 2022, secondo i dati diffusi da Aniasa, il settore del car sharing è tornato a crescere, ma resta ancora ben lontano dai numeri registrati nel 2019: quasi dimezzato il parco veicoli a disposizione e il numero di noleggi. Servono oggi misure per rilanciare l’utilizzo dell’auto condivisa che può contribuire concretamente alla transizione ecologica della mobilità nelle nostre città. “La sostenibilità economica del servizio – ha dichiarato il Presidente di Aniasa Alberto Viano – è oggi problematica sia per i piccoli, che per i grandi operatori. A mancare è una politica più lungimirante e responsabile da parte delle Istituzioni e in particolare delle amministrazioni locali delle grandi città”. Su tutti questi argomenti, e su molto altro, trovate ampi approfondimenti nelle pagine di questa rivista. Presto ci ritroveremo e ne parleremo anche di persona, in occasione di Company Car Drive (a Monza il 12 e 13 ottobre) e Fleet Manager Academy (a Bologna il 16 novembre). A presto e buona lettura!