
Nel momento in cui questo editoriale va in stampa siamo in attesa dell’ennesima puntata della vicenda che sta tenendo col fiato sospeso i fleet manager, ovvero l’approvazione degli emendamenti relativi all’entrata in vigore della riforma della fiscalità sui fringe benefit. Non vi sono particolari ragioni che inducano a sperare che l’esito sarà positivo, mentre ci sono maggiori probabilità che il prossimo emendamento in lista, ovvero quello che salva gli ordini fatti nel 2024 e consegnati nel 2025, possa essere approvato.
Quando leggerete queste righe probabilmente si saprà già come è andata a finire, ma questa è solo l’ennesima vicenda che negli ultimi tempi ha fatto perdere il sonno ai fleet manager e anche a tutti quelli che lavorano nel settore delle flotte aziendali. Ecco un breve riassunto delle puntate precedenti: green deal europeo con divieto di commercializzazione di auto a motore termico a partire dal 2035, pandemia, crisi dei semi conduttori, ritardi nelle consegne, aumento dei prezzi, lancio sul mercato delle auto elettriche e ritardi nella loro diffusione, ritardi nell’implementazione di una rete di ricarica per le suddette auto elettriche, arrivo sul mercato delle case auto cinesi, crisi di mercato, crisi occupazionale, paventata chiusura di stabilimenti di produzione, richiesta di modifica della normativa per il 2035, stretta fiscale sui fringe benefit. Sembra proprio che negli ultimi anni nel settore automotive, e di riflesso anche in quello delle flotte aziendali, non siano mancati i colpi di scena. Tutte le fonti di incertezza che abbiamo sommariamente elencato nelle righe precedenti hanno generato un abnorme flusso informativo: poco male, anzi molto bene per noi giornalisti che in questi momenti di crisi moltiplichiamo sforzi e canali di comunicazione. Chi, come noi, frequenta quotidianamente i luoghi dove oggi si cerca di fare informazione “in tempo reale” (o quasi), ovvero i siti internet e i social, si sarà accorto che si sono moltiplicate anche le fonti di informazione e le statistiche a sostegno delle posizioni che ognuno dei convitati a questo pasto porta al desco comune. Senza sfociare nella famosa massima che recita “se torturi abbastanza a lungo i numeri, alla fine confesseranno quello che vuoi”, si può comunque dire che è diventato sempre più difficile distinguere chi cerca di informare da chi cerca di formare o convincere. Niente di illegittimo, sia chiaro, ma forse questo quadro non risponde appieno alle necessità dei fleet manager oggi, che sono quelle di avere dei dati certi su cui basarsi per poter programmare il proprio lavoro nei prossimi mesi.
Per questo diventa sempre più importante, anzi fondamentale nella situazione attuale, recuperare il valore del confronto, meglio ancora se di persona, privilegiando le occasioni di frequentazione di una “piazza” fisica in cui ascoltare le diverse opinioni e cercare una sintesi costruttiva. Dove? A Milano, ad esempio, in occasione di Fleet Manager Academy, il 12 marzo al Palazzo del Ghiaccio. Si discuterà, naturalmente, dei temi all’ordine del giorno: stretta fiscale sui fringe benefit e sulla mobilità aziendale, novità normative (il nuovo Codice della Strada e l’arrivo dell’Euro 7, che è più vicino di quello che sembra), andamento dell’ingresso nelle flotte di auto elettriche e ibride e prospettive per le alimentazioni tradizionali, Intelligenza Artificiale e flotte aziendali, sicurezza stradale (con un focus particolare sulla mobilità per motivi lavorativi), prospettive per il noleggio a lungo termine nel 2025 e nuove tendenze per il fleet management. Chi parlerà di questi argomenti? Come sempre, esperti dei settori di riferimento, rappresentanti delle associazioni e delle aziende attive nel comparto di cui si discute, fleet manager che portano case history e best practice, in un programma articolato per l’intera giornata con seminari, tavole rotonde, interviste, workshop e molto altro ancora. Vi aspettiamo il 12 marzo al Palazzo del Ghiaccio di Milano, non mancate!