Come costruire una car list che vada incontro alle necessità aziendali e sia soddisfacente per i driver? In questo articolo forniamo le indicazioni per creare uno strumento utile, di facile consultazione ed efficace per i fleet manager.
La costruzione di una Car List non è una cosa semplice. La complessità è addirittura aumentata dal particolare momento di mercato che stiamo vivendo, in cui si tende a produrre auto virtualmente sempre più rispettose dell’ambiente ma con caratteristiche che non sempre vengono incontro alle reali necessità del driver.
Il problema sembra comunque risolvibile tenendo presente due fattori: categoria dei driver eleggibili e delle vetture assegnabili, si può ipotizzare uno schema a matrice che illustri come le auto attualmente in commercio siano “assegnabili” ai diversi tipi di utenza aziendale. Esistono molteplici modelli da poter seguire. Reputiamo che un sistema a matrice pura, molto in uso nel fleet management, sia più familiare e possa dare con due coordinate una risposta di semplice lettura.
DI CHE AUTO SEI?
L’amata/odiata Car Policy deve fornirci alcuni elementi che serviranno per generare la Car List. Cercheremo quindi le disposizioni della Car Policy per delimitare il campo della Car List. Queste indicazioni possono essere molto differenti tra loro e talvolta anche contrastanti. Sarà il fleet manager a delimitare il campo di azione. Analizziamo quali potrebbero essere i vincoli imposti dalla Car Policy:
- emissioni CO2
- consumo di carburante
- tipologia della carrozzeria
- tipologia di motorizzazione
- equipaggiamento
- massimo canone mensile
Il mercato dell’auto ha una segmentazione riconosciuta che è la seguente:
- Segmento A, mini car: le piccole city car per la guida in città (per esempio smart)
- Segmento B, small car: le utilitarie adatte a tutte le occasioni (per esempio Lancia Ypsilon)
- Segmento C, medium car: le berline compatte per le esigenze di spazio (per esempio Fiat 500X)
- Segmento D, large car: le berline familiari (per esempio VW Passat)
- Segmento E, executive car: le berline di lusso (per esempio MB Classe E)
- Segmento F, luxury car: le ammiraglie top di gamma (per esempio BMW serie 7)
- Segmento M, SUV e Crossover (per esempioAudi Q5 e Nissan Qashqai)
- Segmento J, fuoristrada (per esempio Jeep Wrangler)
CHE UTENTE SEI?
Come potrete notare, avere due dimensioni (vincoli/categorie) conduce in modo quasi naturale ad una matrice. Se però utilizzassimo questi dati così come sono in una matrice, la selezione delle vetture diventerebbe molto complicata. Dobbiamo considerare anche i destinatari delle vetture, quindi è utile avere un’idea di come quest’ultimi possano essere segmentati. Qui purtroppo il lavoro di “orde consulenziali” ha generato una serie di classificazioni che sono spesso differenti e non equivalenti tra loro, in quanto sono da sole delle vere e proprie matrici multidimensionali che hanno lo scopo di far vendere dei tool/metodi proprietari (casualmente forniti dai consulenti), dove inserendo i dati richiesti come risultato si ha un valore che definisce la classificazione del dipendente e di conseguenza il benefit di cui potrà godere, come per esempio l’auto aziendale.
Quindi entrano in gioco tre categorie:
- vincoli della Car Policy
- categorie di vetture
- categorie di driver eleggibili
Soffermiamoci un attimo sulle categorie di driver eleggibili, almeno per avere un’idea di massima sulla loro classificazione. Non possiamo certo censire tutte le popolazioni aziendali, quindi questa classificazione sarà piuttosto macroscopica e potrebbe dover essere adattata caso per caso. Ovviamente stiamo parlando di vetture soggette ad uso promiscuo:
- Top manager (CEO, Presidente/ Direttore);
- Direttore di funzione/Dipartimento/ Business Unit
- Executive/Senior Manager
- Quadro/Mid level manager
- Sales Force (Funzionario commerciale/Funzionario Commerciale Junior/Altro personale viaggiante)
- Personale di sede con auto in pool
Siamo quindi arrivati ad avere i vincoli della Car Policy, i segmenti delle auto e la suddivisione delle categorie dei driver eleggibili: abbiamo quindi gli elementi necessari e sufficienti per costruire la nostra matrice.
COME COSTRUIRE LA MATRICE
Oggi, in un momento molto turbolento di mercato, la Car List deve essere rivisitata con una frequenza maggiore che nel passato, perché i modelli ed i restyling, hanno una periodicità simile a quella dei telefonini. Questo è un motivo in più per avere uno strumento che permetta di rivedere la Car List in modo rapido e strutturale, senza perdere troppo tempo, ma con notevole efficienza. La variabile costruttore/gruppo automobilistico la utilizzeremo come “pagina”, quindi la pagina avrà due dimensioni, una data dai segmenti auto, ed una dagli utilizzatori e gli elementi saranno del brand del costruttore che dà il titolo alla matrice.
Compilata questa fantomatica matrice, una per costruttore (brand), manca un elemento fondamentale: il canone. Il suggerimento è quello di dare ad almeno due società di noleggio l’onere di quotare a parità di servizi, le vetture della matrice: non è impossibile ottenere risultati interessanti che potrebbero suggerire l’adozione di un parco multi costruttore e multi noleggiatore. In sintesi, i volumi sviluppati dalle aziende, spesso non sono così invitanti da scegliere la soluzione mono marca e/o mono società di noleggio. Questo trend è quello attuale, ma non è detto che rimanga così per sempre, anzi il mondo automotive non finisce mai di offrirci rapide evoluzioni.