Gli emendamenti al decreto “Milleproroghe” rappresentano l’ultima possibilità di attenuare la nuova tassazione. Possibile rinvio in estate o al 2026

Sono in discussione al Senato più emendamenti al decreto legge “Milleproroghe” che rappresentano forse l’ultima possibilità di allentare la morsa della nuova tassazione prevista sui fringe benefit delle auto aziendali, che, come noto, dal primo gennaio 2025 ha aumentato il costo chilometrico dei modelli a motore termico concessi in uso promiscuo. Le proposte prevedono di posticipare gli aumenti di sei mesi o anche di un anno.
La nuova normativa rischia di avere un impatto pesante sulle auto aziendali, con una possibile riduzione tra il 30% e il 40% delle immatricolazioni di veicoli assegnati in benefit e una conseguente perdita di oltre 32 milioni di euro come minore IPT riscossa (imposta provinciale di trascrizione).
La presentazione degli emendamenti al decreto, oltre a rinviare gli effetti della nuova normativa al primo luglio 2025, potrebbe escludere i veicoli assegnati in uso promiscuo entro il 30 giugno 2025, a cui si applicherebbe quindi la disciplina che era vigente fino a dicembre 2024. Ancora più gradita al settore è la possibilità di uno slittamento ulteriore, che farebbe entrare in vigore le nuove aliquote dei fringe benefit il primo gennaio 2026.