Aehra, una rivoluzione nel mondo dell’auto

Il nuovo marchio del lusso elettrico vuole reinventare il concetto di spazio all’interno delle auto, come ponte tra casa e uffici

“I nostri veicoli modificheranno interamente l’esperienza dei consumatori e in maniera ancora più forte, quella della clientela professionale. Dalla standing alla fleet executive, i nostri veicoli esprimeranno emozioni e prestigio che nessun veicolo del segmento delle supercar riesce oggi ad esprimere. Infatti, il design esterno e le performance provengono dal mondo delle supercar, ma la spaziosità dell’abitacolo e il bagagliaio vanno ben oltre quelli dei veicoli più comodi in circolazione – dice Hazim Nada, CEO e Co-Founder di Aehra, la nuova startup italiana delle auto elettriche di lusso – In particolar modo per gli spazi interni, i nostri veicoli rappresenteranno un vero e proprio stravolgimento rispetto tutto ciò visto fino ad oggi. Le dimensioni e il posizionamento dei passeggeri relativi al human-machine-interface nel layout interno e il sistema HMI stesso derivante dall’imponente dimensione della plancia, permetteranno la creazione di un vero e proprio ufficio mobile, con schermi di produzione molto grandi. I veicoli stessi avranno capacità di calcolo più grandi delle workstations degli uffici odierni; questa funzione dedicata al sistema ADAS si trasformerà, nel momento in cui i veicoli saranno in sosta, in potenti computer collegati al maxischermo produttivo presente nella plancia”.

PROSPETTIVE PER IL 2023

“Da imprenditori siamo ben consapevoli dei benefici di avere uno spazio dove l’organico può interagire in maniera puramente dedicata; tuttavia, sempre da imprenditori, siamo consci del fatto che l’ufficio non sia più un luogo in cui andare ogni giorno. La possibilità del lavoro a distanza può ugualmente accrescere la creatività e la produttività, se posta nella giusta dose e con i giusti strumenti. Noi forniamo una soluzione a ciò che spesso viene a mancare a molti, cioè lo spazio dove potersi immergere nel lavoro senza le distrazioni che pone, al contrario, un ambiente costruito senza prendere in considerazione le esigenze lavorative. Penso quindi che lo spazio dei veicoli, se sviluppato in maniera corretta, possa diventare proprio il ponte di cui necessitiamo come società produttiva, tra ufficio e situazioni più residenziali non adibite al lavoro. Attualmente, sul mercato, non vediamo nulla che si avvicini minimamente a quello che i nostri veicoli garantiranno sotto questo punto di vista”.

LA SCADENZA DEL 2035

“Come detto prima, i nostri veicoli rivoluzioneranno interamente l’esperienza lavorativa, dando ai lavoratori di un certo livello uno spazio dove potersi immergere nella propria attività, superando di gran lunga ciò che un ufficio potrà mai dare”.